Come consumatori, siamo soliti pensare che a maggior prezzo corrisponda migliore qualità. È spesso così, peccato che nel mondo degli investimenti sia l’opposto. Gli strumenti migliori e più efficienti sono quelli che costano meno.
Prima di dirvi quali siano questi strumenti, permettimi però di fare un po’ il noioso e ripetere per l’ennesima volta… la scelta dello strumento è l’ultimo passaggio durante il processo di investimento. Prima è necessario analizzare i nostri obiettivi e la nostra personalità da risparmiatore (propensione al rischio). https://www.maurodipancrazio.it/2023/07/05/investire-alla-rovescia/
I migliori strumenti per investire il nostro risparmio sono i più semplici, i più trasparenti e sono facilmente accessibili. Hanno un costo bassissimo ed è questo il motivo per cui raramente vengono consigliati dai consulenti bancari.
Quali sono i migliori strumenti per investire i nostri risparmi ? Andrò ora a elencarli con una breve descrizione. Considerate che è solo un elenco e il singolo strumento, malgrado efficiente, può non essere adatto ad alcuni risparmiatori.
Conti deposito
Simili ai conti correnti, permettono di investire per un orizzonte temporale prestabilito, ricevendo in cambio un tasso d’interesse. L’investimento può essere vincolato, per cui non si può ritirare la somma prima della scadenza del vincolo, oppure svincolabile, in questo caso si può rientrare in anticipo del capitale rispetto alla scadenza ma si perdono gli interessi accumulati. Fino a 100.000 € sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. I conti deposito sono normalmente gratuiti.
Buoni Postali
I cari vecchi buoni postali sono ancora investimenti da considerare, malgrado possano non essere attualmente i più redditizi. Il grande vantaggio di questo strumento è che non soffre le oscillazioni di mercato e si può rientrare del capitale in qualsiasi momento senza dover pagare nessuna penale. Sono strumenti molto semplici e non hanno nessun costo.
Titoli di Stato in euro
Sono titoli di credito (obbligazioni) con i quali prestiamo denaro a uno stato che ci pagherà un interesse. Hanno scadenze prestabilite e se mantenuti fino a scadenza ci danno la certezza di riottenere il capitale (se lo stato non fallisce), oltre che agli interessi maturati. Si possono vendere anche prima della scadenza ma in questo caso il valore di rimborso dipende dal prezzo del titolo.
L’investimento in singoli titoli di stato va fatto con attenzione perché ci espone al rischio di fallimento di uno stato ed è molto importante diversificare sempre che non si voglia investire in titoli molto sicuri (ad esempio Germania, Paesi Bassi, Austria, Unione Europea).
Sono titoli di stato anche i titoli emessi dal Tesoro italiano come BTP, BOT. etc . Hanno attualmente dei rendimenti interessanti, anche se portano con sé alcuni rischi; altrimenti renderebbero come i titoli tedeschi.
I titoli di stato non hanno nessun costo. L’unico costo presente è per la loro negoziazione e dipende dal vostro istituto di credito.
ETF
Acronimo di Exchange Traded Fund. Sono dei fondi comuni passivi che permettono di investire con un solo strumento in una moltitudine di azioni oppure obbligazioni. Sono lo strumento migliore con il quale attuare una diversificazione in maniera semplice ed efficiente. Gli ETF replicano un indice di mercato e pertanto il loro rendimento sarà identico alla performance che il mercato di riferimento avrà ottenuto.
Si possono acquistare in qualsiasi banca e sono strumenti cugini dei fondi comuni attivi che vengono proposti dalle banche. Volendo semplificare le due più grandi differenze sono la gestione ed i loro costi.
- Gestione: gli ETF si accontentano di replicare l’indice di riferimento. I fondi comuni attivi hanno un gestore il cui compito è fare meglio dell’indice di riferimento. Gli ETF hanno performance migliori dei fondi attivi nella stragrande maggioranza dei casi e raramente un fondo attivo riesce a battere il suo mercato di riferimento. Nè tantomeno sono in grado di proteggerci durante le discese.https://www.morningstar.it/it/news/224134/meglio-i-fondi-attivi-o-quelli-passivi-quando-il-mercato-%C3%A8-ribassista.aspx
- Costi: Gli ETF costano almeno un decimo dei cugini fondi attivi e possono essere scambiati in qualsiasi momento e non hanno nessuna penale o costo di riscatto.
Gli Etf hanno un costo di gestione tra lo 0,10 % e lo 0,30 % annuo a cui va aggiunto il costo della loro negoziazione che dipende dalla vostra banca.
Questi sono gli strumenti migliori per investire il nostro risparmio e programmare obiettivi futuri. Una volta inseriti nel nostro portafoglio devono godere di una strategia ferma e consolidata che ci protegga da errori durante il cammino, perché come disse il professor Benjamin Graham:
“Il problema principale dell’investitore, e anche il suo peggior nemico, è probabilmente se stesso”.